lunedì 18 febbraio 2013

4 chiacchiere con un libraio

L’intervistato di oggi è un libraio (con tanto di barba grigia e occhiali tondi): Guido Duiella che gestisce la "Libreria Popolare di via Tadino” a Milano ed è presidente dell’ Associazione librai indipendenti della città. Perché intervistare un libraio? Perché sono una buona lettrice e volevo capire le dinamiche di una libreria indipendente che lotta  contro l’accanita concorrenza dei megastores che spesso offrono libri a prezzi scontati. Perché vorrei parlare di scelte e consapevolezza, ancora una volta.

Guido, quali sono le differenze tra una libreria indipendente ed un megastores in termini di servizi, oltre che di rapporti umani?
Bisogna distinguere innanzitutto le diverse categorie di librerie. Esistono i megastores (es. Feltrinelli e Mondadori) che sono realtà molto grandi che offrono al lettore milioni di copertine scelte con criteri commerciali e di dinamiche di mercato e applicano delle politiche di sconto che certo non possono supplire il servizio offerto da una libreria indipendente. All'interno di queste non ci sono librai, ma commessi che non hanno spesso la competenza per poter offrire un servizio adeguato, oltre al fatto che difficilmente possono “prendersi del tempo” per chiacchierare col cliente suggerendo alcune letture. Poi ci sono le librerie di catena che, come suggerisce la parola stessa, sono vincolate nella scelta dei libri che offrono in base alla disponibilità degli stock e nuovamente a politiche "di consumo". La libreria indipendente invece, vive a stretto contatto con il mondo degli scrittori e dell’editoria e seleziona in maniera del tutto autonoma le copertine; riesce ad offrire diversi servizi come la consegna a domicilio, la prenotazione di testi e l'organizzazione di incontri e presentazioni. Al di là del rapporto umano, che non va mai sottovalutato, il libraio è in grado anche di dare consigli personalizzati avendo spesso una buona conoscenza della propria clientela. La lettura incentivata da incontri vale molto più di una politica di sconti.

Che libri ci sono qui e come si incentivano i giovani esordienti?
La nostra è una libreria generalista, con settori più approfonditi di poesia e religioni in genere, ma offriamo comunque un ampio ventaglio. Sicuramente le scelte non vengono fatte in base all’onda pubblicitaria, ma con criteri di contenuti. Per quel che riguarda i giovani non c’è un canale privilegiato, giovane o anziano che sia lo scrittore, un buon libro è un buon libro. Bisogna saper scremare anche fra gli esordienti, ogni anno escono ca 60.000 titoli ma molte non sono proposte interessanti ed ogni libro vuoto sul mercato disincentiva il lettore a fare altre letture.

Chi frequenta questa libreria?
Intellettuali, scrittori, ma anche studenti, laici e non, abbiamo un pubblico eterogeneo, molti del quartiere e molti altri che vengono da fuori. Ovviamente la crisi ha un po’ ridotto il volume d’acquisto per tutti.

Io, che leggo molto, spesso mi rivolgo al mercato dell’usato per poter leggere a prezzi più contenuti. Sbaglio? Fa male alle librerie il mercato dell’usato?
Quel che conta è leggere libri buoni, quindi no, non sbagli. Ci sono titoli che non vengono più pubblicati perché gli editori preferiscono promuovere altre letture più commerciali quindi si possono trovare cose molto interessanti nell’usato. C’è da dire inoltre che spesso vengono gonfiati i prezzi di copertina per favorire poi una strategia di sconti. Ecco perchè capita di trovare sul mercato libri costosi e poco interessanti il cui valore non rispecchia i costi di realizzazione. Noi non escludiamo, nel tempo, di avere una sezione dedicata all’usato con vecchie pubblicazioni. L’importante è sempre una scelta di lettura e non di consumo di libri. Se già una persona legge molto poco e incappa in libri poco interessanti rischio che questa persona vada meno volentieri ad acquistare un libro e quindi perdo un potenziale lettore.

Che rapporto c'è tra la vendita di libri e l'E.book o tecnologia in genere ?
La realtà virtuale andrà sempre di più in parallelo al mondo cartaceo, ma non per questo ci danneggia. L’importante, ripeto, è che si legga, che si diffondi sempre di più la lettura in Italia, soprattutto se consapevole. Trovo che sia utile avere se viaggio uno strumento che mi permette di portare 10 libri al peso di uno, quindi in certi casi può essere anche utile. Ovviamente rimane il valore dell’oggetto-libro verso il quale creo un legame affettivo che la tecnologia non può offrire, ma un lettore “tecnologico” potrà sempre comprare un libro di carta.

Qual è il ruolo dell’Associazione dei librai indipendenti di Milano?
Promuovere il ruolo della libreria come luogo di incontri, comunicare chi siamo, cosa offriamo e fare delle cose in comune. Bisogna salvaguardare la lettura e noi ne abbiamo una buona responsabilità, ecco perché facciamo incontri in libreria e scegliamo accuratamente le proposte che offriamo perché abbiamo anche un ruolo di diffusione culturale.

Libreria Popolare di via Tadino


Spero che questa intervista sia stata per voi interessante e che soprattutto spinga tutti a comprare libri nelle piccole librerie indipendenti di quartiere, a fare quel passetto in più per andarle a cercare, perchè le nostre scelte possono influenzare il futuro di queste realtà. Ringrazio Guido Duiella per il tempo che mi ha dedicato.
Se volete potete leggere anche l'intervista più autorevole:) che Guido ha rilasciato a Repubblica, qui

Buon lunedì, 
vi abbraccio forte
Angela

3 commenti:

  1. CIAOOOOOOOOOOO
    e brava...l'intervista al libraio è una chicca..adesso hai rotto il ghiaccio,farai interviste a tutti!!!!!!!!

    sabato ho fatto il corso di cucina...PASTICCERIA NATURALE!!!! ERA IL TUO CORSO!!!
    lo chef è di milano........devi andarci!!!!
    ho pubblicato le foto.

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  2. Angela, con tutto il bene che ti voglio, un commento a questo post te lo lascio molto volentieri, ma sono sincera....non l'ho ancora letto, è troppo lungoooo e voglio leggerlo con la dovuta calma (che in questo momento non ho, perchè il cucciolo d'uomo reclama la sua mamma!)
    un abbraccio e non ti scoraggiare!
    Emanuela

    RispondiElimina

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