giovedì 9 giugno 2011

Parte terza

Non avevo certo bisogno di un lavoro, ne tantomeno lo stavo cercando, ma quando vidi quel negozio di cose per la casa, così colorato ed invitante con quel cartello fuori CERCASI PERSONALE mi sentii abbastanza grande per propormi.
Oggi, a distanza di anni penso che fu l’ingenuità e l’entusiasmo che mi spinse a firmare il primo contratto di lavoro..Avevo la responsabilità del negozio per 30 ore settimanali all’interno di un centro commerciale, dovevo occuparmi delle vendite, della cassa, delle vetrine ed essere brava il più possibile per poter a fine mese riscuotere il mioprimostipendio, ovviamente bassissimo per l’incarico che mi avevano dato, ovviamente dopo aver fatto uno stage di 30 gg affiancata da una cosa? una visualmerchandising ( non avevo idea che a distanza di anni lo sarei diventata anche io) ed ovviamente gratuitamente!
Ti va bene? Si certo grazie, ioimparoinfretta! In quel momento il titolare di questa grande catena di arredamento sottovalutò questa ragazzina di diciotto anni lentigginosa, sorridente con tanto di apparecchio ai denti e tanta buona volontà, ma io ero felice. Avevo il mio primo lavoro e non vedevo l’ora di iniziare..imparare!


Il primo giorno di stage conobbi Francesca, la famosa visualmerchandising che da subito mi prese sotto la sua ala e mi insegnò tutto quello che sapeva..per ogni cliente che entrava mi chiedeva di affiancarla per vedere da lei come si faceva..ed io osservavo, ascoltavo con grande ammirazione..
Francesca è un tipino minuto dall’accento brianzolo, davvero un concentrato di energia ed io ero contenta di avere lei come guida..! Bisogna seminare..seminare..!!Diceva sempre con tanta foga..
Seminare nel nostro lavoro voleva dire creare le basi per costruire con il cliente un rapporto a lungo periodo, seminare fiducia, seminare professionalità e poi..Angela, vedrai che i risultati arriveranno..
Non avere paura di perdere una vendita se non hai la cosa giusta per quella cliente, oggi non compra, ma domani tornerà con un’amica perché sei stata gentile con lei e se lo ricorderà..
Io ascoltavo, imparavo e miglioravo.
Dopo qualche tempo ero la più produttiva del gruppo, forse perché avevo fatto mio un concetto importante: essere me stessa.

Il lunghissimo cammino fatto nei sette anni successivi ve lo risparmio o dovrei scrivere un libro!
Ho aperto un’attività a diciannoveanni come tutte sapete, mi sono lanciata in un mondo difficile ed ho dovuto sgomitare tanto, ho aiutato altre persone ad aprire attività ed oggi sono fiera di questo percorso così ricco di emozioni e grandissimi insegnamenti.

Photos by Sofies Haus

Penso proprio che lavorare un anno in proprio valga cinque anni di vita da dipendente e non solo per il famoso “stress” che va molto in voga, ma per quel macinino che frulla idee, preoccupazioni, obbiettivi di giorno e di
notte. Sembra non lasciarti un attimo, in qualunque momento della giornata lui c’è, col suo ticchettìo, proprio come il coccodrillo nella storia di Peter Pan che ingoiò l’orologio di Capitan Uncino!

Ma il bello della mia storia deve ancora arrivare, portate pazienza per ogni grande sorpresa ci vuole un po’ di attesa.

Vi abbraccio forte e vi offro virtualmente una tazza di thè!
Angela

7 commenti:

  1. Non farci aspettare tanto
    anche se, una mia ideuccia me la sono già fatta!
    salutonissimo

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  2. Davvero non tenerci sulle spine...anchio mi sono fatta un'idea!
    Ciao
    Annarita

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  3. grazie per il te e per la tua bella storia...

    RispondiElimina
  4. Il tè lo bevo molto volentieri, però mi raccomando, non farci aspettare troppo ok?
    un sorriso.
    Raffy.

    RispondiElimina
  5. ... ma non hai mai pensato di fare la scrittrice ... mitica

    RispondiElimina

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